Istanbul

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Breve saggio-guida di Istanbul, l'affascinante capitale della Turchia, di Fabrizio Bonugli

Istanbul

Sito o fonte Web: www.libereta.it Adagiata sulle colline che digradano sul Bosforo, Istanbul è la città dei due continenti. Qui, a cavallo dello stretto braccio di mare che collega il Mar di Marmara con il Mar Nero, Europa e Asia si incontrano, si compenetrano e si contaminano. Unite, materialmente e metaforicamente, dai due maestosi ponti, il Fatih Sultan Mehmed e il Bogaz, sui quali ogni giorno transitano oltre quattro milioni di persone.

Qui, secondo una tradizione ancora diffusa, iniziava l’Oriente. Oggi, per chi arriva in questa immensa metropoli, la prima impressione è quella di trovarsi in una moderna capitale europea.

La storia della città è antica e gloriosa e la si respira insieme nell’aria. L’antica Bisanzio, centro strategico all’imbocco del Bosforo già tremila anni fa, venne ribattezzata Costantinopoli nel 330 d.C., anno in cui Costantino la scelse come capitale dell’impero romano d’Oriente.

Fino al 1453, con la conquista definitiva da parte del sultano ottomano Mehmet II, quando prese l’attuale nome di Istanbul. Al termine della prima guerra mondiale, con la disgregazione dell’impero ottomano e la nascita dello Stato turco, la città perse il suo status di capitale in favore di Ankara, città nel cuore dell’altopiano anatomico, scelta dal padre della patria, Ataturk, per la sua posizione isolata, e quindi meno esposta a eventuali attacchi nemici. Ma Istanbul ha sempre conservato il suo ruolo di città più importante della Turchia: moderna, cosmopolita, multiculturale, tollerante e attenta ai richiami che arrivano dall’Europa.

Il cuore di Istanbul è Sultanahmet, il quartiere che sorge sull’antico insediamento bizantino, in cui nel raggio di poche centinaia di metri, si concentrano alcune delle maggiori bellezze della città. Si può iniziare dalla basilica di Santa Sofia, forse il simbolo di Istanbul, costruita dall’imperatore Giustiniano, trasformata in moschea alla caduta di Costantinopoli e dal 1953 riconvertita in museo. Un edificio tanto grandioso e imponente quanto disarmonico all’esterno, a causa dei numerosi interventi di risistemazione subiti nel corso dei secoli, che però al suo interno svela agli occhi stupefatti del visitatore tutta la sua maestosità e arditezza architettonica.

Sull’altro lato della piazza, la scenografia si completa con le raffinate e slanciate figure della Moschea blu. Interamente decorata al suo interno con maioliche azzurre (da cui il suo nome), l’edificio è opera del sultano Amhet I (1609) le cui intenzioni erano quelle di costruire una moschea che potesse competere con la grandiosità di Santa Sofia, simbolo del passato cristiano della città, e riaffermasse quindi con forza la superiorità dell’islam.

Tornando indietro di poche centinaia di metri, ecco i torrioni e la porta di accesso a quello che ha simboleggiato la potenza dell’impero ottomano: il palazzo del Topkapi. Sfarzoso e opulento come ogni residenza imperiale, il Topkapi è composto da un complesso di costruzioni e giardini arroccato su una collina che domina l’imbocco del Bosforo e del Corno d’Oro, l’altro braccio di mare interno che bagna la sponda europea di Istanbul. È la testimonianza di un impero che per secoli dominò il Mediterraneo, arrivando fin quasi alle porte di Vienna, ma rappresenta anche un tuffo nella vita di sultani, delle loro mogli, delle loro corti, fatta di intrighi, tradimenti, adulterii, assassinii.

E sono poi ancora molti i luoghi di interesse storico e architettonico da elencare: le decine di moschee, che con i loro slanciati minareti e le loro cupole, disegnano una linea di orizzonte della città davvero unico; l’Ippodromo, centro della vita bizantina e ottomana, dove si svolgevano le corse dei carri ma dove soprattutto si radunavano i cittadini per protestare contro il sultano e nel quale ebbero inizio numerose rivolte; la Cisterna basilica, un enorme serbatoio d’acqua sotterraneo costruito dall’imperatore Giustiniano.

E ancora, un po’ defilata rispetto al centro della città, la splendida chiesa di San Salvatore in Chora (oggi museo del Kariye Camii), che conserva mosaici a e affreschi dell’età bizantina rappresentanti il Cristo, Maria e i santi da cui emana un’aura di estaticità e misticismo che difficilmente lascia indifferenti. continua " Istanbul" (Pubblicato il 20 aprile 2007) - Letture Totali 72 volte - Torna indietro



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