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Spostamenti e itinerari in Marocco

Itinerari, Tour e Idee di viaggio

Diverse idee di itinerari per il Marocco, dalla costiera Ceuta-Tetouan a Fes, dal Rif all'Atlante e tanti altri, a cura di Robo Gabr'Aoun - Inviato il 20 gennaio 2004 da Robo GabrAoun.

Spostamenti e itinerari in Marocco

Il Riff La strada costiera Ceuta-Tetouan attaraversa una zona residenziale sfruttata dalla classe benestante dei locali. A Tetouan seguite le indicazioni per Chechaouen/Fes/Meknes.

Subito oltre Tetouan la strada si restringe, costeggia la discarica del Paese e si inerpica ripida lungo i primi contrafforti del Riff. Questa catena montuosa è la naturale prosecuzione della Sierra che rappresenta la zona costiera della penisola Iberica. Monti brulli ed arsi dal sole con vegetazione arbustiva ed uliveti. Le costruzioni si caratterizzano per le coperture in lamiera ondulata. Numerose greggi di ovini e piccole mandrie di vacche si intravedono sui versanti lungo la strada; i villaggi, man mano che si sale si diradano. Un primo colle libera l'orizzonte consentendo una splendida visuale sulle valli sottostanti. Diversi bacini artificiali si aprono sulla destra della strada ed ampie piazzuole consentono la sosta per le fotografie. Nella stagione invernale i corsi d'acqua sono gonfi e limacciosi e, solitamente, tracimano a livello delle rare spianate: nell'inverno '97 tra Chechaouen e Ouezzane ho dovuto affrontare ben tre guadi lungo la statale, uno dei quali con acque fino a 50 centimetri.

Oltre Chechaouen, verso Ouezzane, la strada attraversa vaste distese di conifere ed affronta numerosi colli. Controllate l'impianto di raffreddamento: ho incontrato diversi fuoristrada con il radiatore fumante! Consiglio l'itinerario per Ouezzane perché la tratta che passa per Ketama è dominio degli spacciatori di kif. Non vi sono problemi per la sicurezza, ma l'impressionante numero dei posti di blocco della Gendarmeria è veramente snervante. Sulla tratta Chechaouen-Ouezzane vi è invece un solo posto di controllo e la strada è solitamente deserta, assolutamente non battuta dai tour organizzati. Oltre il centro abitato di Ouezzane la strada scende verso la piana di Meknes attraverso immensi campi ondulati. I rilievi si addolciscono via via che si scende, lasciando spazio a vasti altopiani di selvaggia bellezza. Proseguire per Fes.

Oltre Fes il nostro itinerario volge alla volta di Taza, antico caposaldo del Riff. La strada che porta a Oujda conduce a Taza in circa 150 chilometri, da Fes. Dopo il Parco di Friouato, scendendo a Taza, visibile ad est dal bordo dell'altopiano, numerosi torrentelli in inverno scendono spumeggiando in stretti canaloni dando vita a cascate anche di notevoli dimensioni. Taza troneggia su di un colle vasto e pianeggiante, crocevia in passato di grande importanza strategica tra il Riff e l'Atlante, sede di sanguinose rivolte ma oggi molto tranquilla.

Antiatlas Da Taza si prosegue fino a Guerciff, dove si devia a tutto Sud per imboccare la stradina strettissima che, in 350 chilometri, conduce a sud di Midelt, attraverso l'AntiAtlante ed escludendo i rilievi di Ifrane, Azrou ed in generale la regione dei Cedri. Tra Guerciff e l'innesto della statale Midelt-Er Rachidia, chilometri km più a sud-est non c'è assolutamente nulla! Solo arenaria, sabbia e cespugli, in un susseguirsi incredibilmente scenografico di tavolati e pinnacoli rossi, con, sulla destra, a circa 100 chilometri, le alte vette d'Atlante. Il nastro d'asfalto è in condizioni pessime e non consente il passaggio contemporaneo di due veicoli. Nell'inverno '97 in tutto l'itinerario ho incrociato due sole auto. Non vi sono distributori fino ad Er Rachidia o Midelt. Calcolare quindi con prudenza le scorte di carburante. Lo spettacolo è emozionante, una fascia pre-desertica che può anche suscitare angoscia ma che mette il viaggiatore in sintonia con il paesaggio che incontrerà scendendo a sud, oltre Er Rachidia.

Variante Da Fes proseguire alla volta di Ifrane. Poco oltre l'abitato di Ifrane, superato l'aeroporto visibile in lontananza sulla destra, la statale per Midelt sale verso una zona boscosa. Siamo alle pendici della Regione dei Cedri. Dopo pochi tornanti un enorme cartello turistico indica, sulla destra, una diramazione verso la Foresta di Cedri. La imbocchiamo. Il sottile nastro di asfalto si biforca dopo alcune centinaia di metri: teniamo la sinistra. Penetriamo nella foresta. Il sole non passa tanto fitti sono i rami delle conifere. Fate provvista di legna: è abbondante a terra, tra i fusti secolari.

Nell'estate '98 e '99 ho avuto la fortuna di incontrare qui dei branchi di scimmie. Sì proprio scimmie, di media taglia. Un branco di una ventina di esemplari stazionava tra i cedri proprio a lato della strada. Più avanti la foresta dirada e si accede ad un vastissimo altopiano erboso, fresco anche in piena estate. Numerose tende di nomadi punteggiano la piana. Appena oltre gli ultimi cedri una deviazione segnalata (cartello illeggibile) conduce ad uno specchio d'acqua che lambisce gli alberi verso monte ed ospita in estate famiglie di nomadi con le loro greggi. Se lo chiedete, vi permetteranno di pernottare presso il loro campo.

Tornati alla principale si prosegue ancora sulla piana per circa 15 chilometri. A destra ed a sinistra numerose sterrate portano alla foresta che circonda l'altopiano. È possibile, su queste piste, incrociare taglialegna con i loro enormi autocarri da trasporto; è gente cordiale non avvezza ad incontrare turisti: saranno lieti di scambiare due parole con voi e vi inviteranno a fermarvi presso le loro baracche, nel folto della foresta. Anche qui, nell'estate '98, mi sono imbattuto in un branco di scimmie. La strada prosegue fino a Kenitrha. Consiglio di pernottare al limitare della piana e ritornare poi sulla strada per Midelt. Nella zona numerose piste si dipartono verso i rilievi a lato della spianata. Alcune di esse portano verso oriente ed è possibile raggiungere tramite queste la località di Imilchil e, di qui, le valli del Dades o di Todra. Per questo tipo di tracciati, quasi di tipo trialistico, rimando alle Edizioni Road Book della Pirelli.

Er Rachidia Ad Er Rachidia la valle del fiume Ziz si perde in una gola profonda, scavata nella piana sulla quale s'erge la città. Er Rachidia è una cittadina decisamente viva. I suoi 50.000 abitanti ogni sera si riversano lungo le vie del centro ed i caffè sono sempre stracolmi.Per strada si vedono molte donne anche dopo il tramonto e molte di esse vestono all'occidentale. Massiccia la presenza dei militari.

Molte le possibilità di alloggi e ristorantini, ma se volete a tutti i costi utilizzare la vostra Air Camping allora procedete sulla strada per Erfoud, oltre l'incrocio che conduce all'Hotel Oasis, superate il ponte sullo Ziz, lasciate sfilare sulla destra la recinzione di un sontuoso Hotel a cinque stelle e superate i sobborghi meridionali della città. A circa 8 chilometri dall'incrocio troverete un cartello sulla destra che riporta l'indicazione del Sahara 4x4 Tourist Camp. Una breve sterrata conduce sul limitare dei giardini che sono adiacenti al Campo. Non offrono servizio di ristorazione, quindi dovrete essere autosufficienti per quanto riguarda il Vitto. Se avete qualche problema, di qualsiasi genere esso sia andate a mio nome all'hotel Oasis e chiedete di Hassan Wahidi (tel 2519).

Erfoud La strada che da Er Rachidia conduce ad Erfoud costeggia il solco fluviale creato dallo Ziz nelle rocce di arenaria. Oltre i sobborghi della capitale, il panorama sulla valle è meraviglioso. Un susseguirsi di oasi lussureggianti, giardini ben curati, piccoli villaggi. Diversi punti panoramici sullo strapiombo. Arrivando ad Erfoud si vedono sulla destra piccole dune di 5-10 metri di altezza, dalla disposizione caotica. Uno strano pozzo attirerà la vostra attenzione a circa 5 chilometri da Erfoud: una zampillante colonna d'acqua che si solleva da una conduttura posta al centro di una vasca circolare. Si tratta di una sorgente d'acqua solforosa, non potabile.

L'abitato di Erfoud è preannunciato da un sobborgo molto pittoresco. La carrozzabile fiancheggia la cinta muraria di un'antica Kashba, sfila al limitare di alcuni giardini, per tuffarsi nella via principale di Erfoud. Distributore di benzina appena entrati sulla sinistra. Diverse botteghe di gommisti e meccanici ai lati della strada. L'Hotel Tafilaet si trova sulla sinistra e lo si riconosce dal muro rivestito di piastrelle verdi e dal parcheggio adiacente, solitamente zeppo di 4x4 e bus dei tour che qui scendono per recarsi all'Erg Chebbi. L'Hotel è molto bello ma assai caro. Si può usufruire della piscina anche se non vi si alloggia, pagando un ticket irrisorio; può essere una piacevole pausa "rinfrescante" nel corso della discesa verso il sud.

Oltre il Tafilalet, sullo stesso lato, un buon ristorantino, a prezzi modici, con ottimi piatti locali. Lo riconoscerete dalle foto della Dakar appese all'interno; solitamente non è frequentato dai turisti. All'hotel Tafilalet potete informarvi per avere delle guide per itinerari in 4x4, anche se la maggior parte di esse non conosce altro itinerario se non la classica Erfoud-Merzouga e ritorno, per la quale la guida davvero non occorre... Ma qui potete chiedere di Aziz Belmadani, un ottimo giovane, che non possiede una vettura 4x4, ma che può guidarvi con sicurezza lungo la pista Taouz-Mahamid, lungo il confine Algerino. Può condurvi anche lungo la pista delle miniere, che da Taouz risale a nord verso Rissani, o a M'fis,circumnavigando l'Erg Chebbi. Ma anche per questi ultimi due itinerari la guida la ritengo superflua, se si hanno buone conoscenze di navigazione.

Erg Chebbi La maggior parte delle pubblicazioni riferisce che l'erg Chebbi è l'unico erg che si trova in Marocco. È falso. A parte le formazioni dunarie che si trovano lungo il confine Mauritano, nelle depressioni dei Jebel tra Erfoud e Mahamid, gli agglomerati sabbiosi di Laayoune e Dachla, a sud di Mahamid si trova l'Erg Debaia, propaggine dell'Erg Occidentale Algerino. L'erg Chebbi non è che un catino sabbioso, di dune piramidali non ordinate in cordoni e vallate, circoscritto dalle montagne a nord ovest e dall'hammada a sud est. La sua ampiezza si limita a qualche decina di km in senso nord-sud ed a circa 50 km da est ad ovest. Le formazioni dunarie più elevate si trovano nei pressi dell'abitato di Merzouga, quasi ai margini orientali dell'Erg. Numerosi villaggi si susseguono lungo la pista tra Erfoud e Merzouga, ed anche oltre Merzouga, verso Taouz, al confine con l'Algeria. Consiglio di procedere oltre Merzouga e circumnavigare l'Erg almeno fino a M'fis, per godere dei silenzi dell'erg lontano dalle centinaia di turisti che ogni giorno affollano le dune intorno a Merzouga. Bel chott tra Merzouga e Taouz.

Le dune di Merzouga sono meta di escursioni per i locali, che vi si recano per effettuare sabbiature terapeutiche nei mesi estivi. Non vi sarà difficile vedere persone completamente sepolte nella sabbia rovente, col capo riparato da un ombrello. Fate molta attenzione nell'attraversare i villaggi: centinaia di bimbi sbucano dalle viuzze e rischiate di investirli. Una bella foggara si vede accanto all'oasi immediatamente precedente Merzouga. Un pozzo alimenta i giardini, che sono una meraviglia di silenzio e frescura anche in agosto. Il lago stagionale segnalato da molte guide è asciutto ormai da tre anni anche in inverno. Ma sappiate che nell'agosto 98 a pochi km da Erfoud ho preso un ciclopico temporale: erano 7 anni che non cadeva una goccia!!!

Rissani A differenza della città, che eviterei, è totalmente deserto il periplo sterrato che la costeggia a sud della città, indicato da un cartello stradale proprio dirimpetto le rovine di Sigilmassa. Ho letto su alcune rinomate guide che questo "circuito" è deludente. Io l'ho trovato invece interessante. Ho incontrato contadini al lavoro, fermandomi a discorrere con loro. Ho assistito ai lavori di irrigazione dei giardini, trovato scorci meravigliosi di vita quotidiana intorno ai pozzi ed alle fontane... Ho passeggiato indisturbato tra le coltivazioni, ho ammirato i giochi dei bambini nei cortili... 12 chilometri di tranquillità proprio accanto al caos di pullman e 4x4 del centro di Rissani. C'è poi, in questo circuito, l'emozione di Sigilmassa. È vero che le rovine non sono che poveri ruderi, ma pensare che quei ruderi sono stati una delle città più potenti ed importanti di tutto il Sahara mette impressione.

La caduta di prestigio della città, con la fondazione di Tindouf ed il dirottamento del traffico commerciale verso di essa, ne segnò la condanna e l'abbandono graduale... Così come avvenne a Murzuq, in Libia, a Timbouctou in Mali... Ma tra le rovine resta come un profumo di passato luminoso che suscita davvero emozione.

Rissani rimane oggi un crocevia importante, nodo stradale che collega la valle dello Ziz a Tinherir, Tazzarine, Ouarzazate o Zagora. È punto di partenza per la via più breve per scendere all'Erg Chebbi o a Taouz. Sulla strada per Tinherir si apre la rotabile per Mecissi, Tazzarine, Zagora, asfaltata e poco frequentata. Da questa stessa rotabile si dipartono due piste che scendono direttamente a sud, verso Zagora, attraverso i Jebel ed il colle Tafilalet. Una, più breve, parte da Tazzarine ed in 90 chilometri conduce all'ansa del Draa a sud di Zagora. È una pista scorrevole per i primi 30 chilometri, assolutamente impegnativa nei restanti 60, con passaggi quasi trialistici sul fondo sassoso di ouadi disastrati.

Un'altra pista parte invece da Mecissi, lunga circa 250 chilometri, e punta su una serie di villaggi posti nelle valli dei jebel: Fezzou, Oum Jirane, Tissemimoune. Si unisce alla traccia proveniente da Tazzarine poco oltre il passo del Tiz 'n Tafilalet. Entrambe hanno come punto di arrivo l'oasi di Zagora, sul corso del Draa. In entrambi i percorsi, quasi totalmente infrequentati, è notevole la possibilità di smarrire la giusta via. Numerose tracce conducono ad est, verso l'Algeria, altre riportano all'asfalto in direzione di Alnif/Tazzarine.

A sud est dell'abitato di Fezzou numerosi chott di fondo cedevole inducono a compiere un ampio giro che porta sempre più alla deriva verso est, seguendo tracce fievoli che terminano in una depressione sabbiosa di alcuni km quadrati, posta a ridosso delle montagne che separaano questa regione dal corso inferiore dello Ziz. Una curiosità: in piena desolazione ho trovato un cartello con l'indicazione "cafè", con freccia direzionale: portava al nulla. Ho percorso queste piste nell'inverno '97/'98 e nell'estate del '98 e del '99, senza mai incontrare nessuno, al di fuori degli indigeni dei villaggi attraversati.

Nella parte settentrionale del percorso, nei dintorni di Tazzarine, sono segnalate incisioni rupestri. Tutta la zona è ricca di fossili, anche se in percentuale nettamente inferiore rispetto alla regione a sud ovest di Erfoud. Nei pressi del villaggio di Tissemimoune dei ragazzi vendevano interessanti reperti fossili e geodi. Numerosi accampamenti di nomadi tra le gole dei Jebel lungo tutto il percorso a sud di Oum Jirane. L'itinerario specifico, con punti gps, è pubblicato sul sito Sahara El Kebira.

Zagora Città priva di interesse, a parte il fatto che se si arriva dalle piste è un buon posto dove far rifornimento e consumare un buon pasto in uno dei numerosi ristoranti. Vi sono diverse stazioni di servizio, due con autolavaggio (concordare il prezzo prima!). La strada che esce dal paese a nord conduce a Ouarzazate, lungo il Draa, tra palmeti e giardini di incommensurabile bellezza. La rotabile che va a sud est conduce a Mahamid, all'ansa del Draa, in prossimità del confine Algerino. Lungo questa strada si attraversa Tamegroute, citato sulle guide per la presenza della sua scuola coranica e per le isolate formazioni dunarie che si trovano a pochi chilometri dall'asfalto. Non merita una deviazione.

Tra Tamegroute e Mahamid la strada supera un valico sul Jebel Bani che offre una splendida vista sulla valle del Draa, e sulla pianura che conduce a Mahamid e Foum Zguid. Prima di giungere all'abitato di Tegounite un cartello in legno, dipinto in giallo e blu, sulla sinistra, indica il bivio per Kasbha Issfoul, luogo davvero meravigliso. Il maestro elementare della Kasbha è il proprietario di un alberghetto, il Bivouac Isfoul, splendida oasi tra le dune dorate proprio di fronte all'antica fortezza. L'ingresso alla struttura implica lo scavalcamento di una piccola duna di sabbia cedevole, ma non ci sono problemi. La piscina non è che una vasca di acqua di sorgente, ma in estate merita un tuffo. Ho passato momenti indimenticabili giocando con i bimbi della Kasbha in quella vasca, tra tuffi e pallanuoto... Ecco cosa ne scrissi:

"Caldo opprimente. Sono 80 km a sud est di Zagora, sulla strada per Mahamid, l’ultima oasi prima dell’ansa del Draa e prima dell’Algeria. Ho superato il colle che, dal Jebel Bani, permette la discesa nella conca del basso Draa. A sud i rilievi del Jebel si perdono nella foschia di calore, verso Foum Zguid. La macchia scura della vegetazione intorno all’alveo del fiume si perde verso sud est. Sto cercando Kasbha Issfoul, a nord ovest di Tegounite. Sono circa le 15, è agosto, ed il termometro all’interno del PatroL segna fondo scala…Circa 5 chilometri prima di entrare nella città di Tegounite trovo il cartello indicatore della Kasbha. Piccole colline di sabbia giallo scuro costeggiano la pista. La traccia si perde dentro una grande duna. A fianco una costruzione di mattoni di fango, bellissima e spettrale nel suo silenzio immobile.

Fermo il Nissan e salgo le scale ormai semidistrutte. Qui non c’è nessuno. Entro all’interno di un grande cortile. Di fronte a me si staglia, subito oltre un basso muretto, una Kasbha meravigliosa, con le mura accoccolate su una distesa di piccole dune. Nel cortile un gruppo di palme da dattero dona ombra ad una porzione di sabbia. Alle mie spalle le mura fatiscenti eppure meravigliose di un grande palazzo di fango: mi sembra la copia del portale di Ait Ben Haddou, per la bellezza selvaggia che possiede la facciata. Una grande vasca di pietra ricolma d’acqua sorgiva riflette i raggi del sole, al margine nord del cortile. Tutt’intorno tamerici e migliaia di uccelli in festa. Eppure qui non c’è nessuno. Sto studiando come arrivare qui con l’auto quando, da una porticina a lato della facciata, esce un ragazzo minuto, dai capelli chiari, spiccatamente berbero. Ci salutiamo. Parla un poco inglese e riusciamo a comunicare. Gli chiedo se si può fermarsi qui per la notte e lui mi indica il cortile. "Accomodati pure nel mio paradiso,straniero. Il mio nome è Ikhlaff." Non si parla di prezzi: quello poi si vedrà. Mi getto con gioia nella vasca, seguito dai bimbi della kasbha, in un tripudio di tuffi e spruzzi, annegato dal silenzio che regna sovrano tutt’intorno."
Gente semplice e davvero gentile. Questo luogo è assolutamente imperdibile!!! Dallo stesso Boubker Ikhlaff, se vi interessa, potete farvi guidare sulle piste circostanti, anche fino a Foum Zguid o all'erg Debaia. L'organizzazione "Latitudini" di R.Cattone ha approntato in passato un road book in cui cita questo luogo, e contiene le indicazioni necessarie per compiere l'intero percorso Tegounite/Foum Zguid. Ho utilizzato questa pubblicazione per raggiungere Debaia mentre per il ritorno abbiamo navigato fuori pista in direzione della più meridionale Mahamid. La casupola citata da Cattone nel road book ora è sede di un posto di controllo dell'esercito.

Prudenza: sono senza divisa ma i fucili mitragliatori li hanno!!! Durante questo tragitto ho incontrato alcuni turisti inglesi in difficoltà per scarsa riserva di acqua potabile, a circa 50 chilometri a sud ovest di Mahamid. Nell'oasi posta a circa 10 chilometri dall'erg Debaia l'acqua è abbondante. Un ex professore di filosofia nativo di Essaouira vi ha aperto un Bivouac, sempre deserto, anche per la poca socialità dell'individuo in questione. Una famiglia di pastori vive nelle vicinanze. L'oasi sorge nelle vicinanze di un marabutto: è un luogo sacro, ed è credenza dei locali che porti sfortuna cogliere i datteri per consumarli altrove. Consumateli lì: non si sa mai!!!

Mahamid Nell'agosto '99 era quasi totalmente deserta, a causa del vento che spazzava le sue vie con violenza. Nonostante alcune guide indichino questo paese come luogo invivibile a causa dell'insistenza di guide e procacciatori di affari, io l'ho attraversata senza alcun problema. Ho fatto acquisti e fotografie senza essere assolutamente disturbato, anzi, sono stato cordialmente salutato da tutti coloro che ho incontrato. Posto di controllo all'uscita verso nord (io arrivavo da sud, dopo aver attraversato il Draa). Lungo la strada, prima di Tegounite, salendo di nuovo verso Zagora, un campo attrezzato con bungalows e piscina si affaccia a destra, chiuso da una recinzione di canne. Vi risiede un inglese, in estate, che organizza tour in dromedario fino a Debaia ed oltre, di oltre una settimana. Potete chiedere informazioni al bar (fornitissimo) della struttura. È un amico di vecchia data di Boubker Ikhlaff.

Piccole botteghe alimentari lungo tutto il percorso tra Mahamid e Tegounite. Non ho visto stazioni di servizio. A Tegounite invece c'è una pompa di carburante, ma è spesso a secco. Vista la relativa vicinanza con Zagora conviene fare il pieno di serbatoi e riserve nel capoluogo, onde evitare sorprese. In caso di estrema necessità potete chiedere al Bivouac Isfoul di vendervi della nafta: ne hanno una scorta.

A sud-Est di Mahamid il Draa si piega a sud con un'ampia ansa. La pista che collega Tegounite a Foum Zguid corre parallela al Draa, tra il letto del oued ed il Jebel Bani ad ovest. Tutta la regione è caratterizzata da terreno duro intercalato a vaste distese cedevoli, residui melmosi ed argillosi. Più ad est le sabbie hanno il sopravvento, sino a degradare nella piatta hammada di Tindouf. Una appendice di erg oltrepassa il Draa e si spinge fin quasi alle pendici del Jebel Bani, prolungamento dell'Erg Occidentale Algerino: si tratta dell'Erg Debaia, chiamato dai Berberi locali Ch Gaga, grande mare di sabbia. Esso non è direttamente visibile dalla pista che conduce a Foum Zguid; all'altezza dell'oasi che si incontra a circa 60 chilometri a sud di Mahamid occorre abbandonare la pista con una deviazione di 90° versi est. Dopo circa 10 chilometri, oltre un colletto tra colline tabulari ed una ripida salita sabbiosa, il mare di sabbia appare di fronte, dominato da alcune dune piramidali che sfiorano i 150 metri. A differenza dell'erg Chebbi, questa conca sabbiosa non è delimitata da montagne, ma sembra continuare verso est fino all'orizzonte, senza soluzione di continuità. In realtà l'Erg Debaia è diviso dall'Erg Occidentale Algerino dalla valle del Draa, a qualche decina di chilometri più ad Est.

Dall'alto dei siouf si possono ben notare stretti gassi, raggiungibili in 4x4 solamente dietro attento esame degli itinerari, in quanto mancano vere e proprie valli interdunarie e si vedono numerose formazioni ad anello, anche se con creste non eccessivamente elevate. Le dune vere e proprie sono anticipate da una piana sabbiosa piuttosto cedevole. Attenzione: numerose formazioni di terreno più consistente formano scalini perpendicolari alla direzione di avvicinamento all'erg di anche 60 centimetri di altezza che, se presi a velocità sostenuta, possono provocare seri danni ai ponti. La sabbia si presenta in tonalità più chiare dell'Erg Chebbi, ed i granelli sono di grandezza più consistente. Numerose tracce (vecchie) tra i gassi: si tratta di tour organizzati provenienti da Mahamid, in escursioni di due giorni con bivacco alle pendici di questo erg. Nomadi accampati a qualche chilometri dalle dune.

Da Foum Zguid prendendo l'asfalto in direzione nord-west, si ritorna sulla valle del Draa, proprio nei pressi del bivio per Ouarzazate (direzione sud-est), Ait Ben Haddou (nord) e Marrakech (ovest). Posto di polizia fisso; pattuglie in motocicletta. Siamo su una delle maggiori arterie di collegamento di tutto il paese. Il traffico turistico è intenso.

Ait Ben Haddou Splendida Kasbha restaurata in parte, posta a circa 15 chilometri a nord della strada Ouarzazate-Marrakech. Domina un'ampia valle ed un piccolo villaggio, meta di migliaia di tour organizzati. Nonostante la grande affluenza turistica non vi ho mai trovato venditori insistenti o guide asfissianti. È anzi un luogo tranquillo.

Nell'estate '98 hanno aperto un piccolo camping, proprio a pochi passi dalla strada principale. Un ampio parcheggio si apre a destra della strada, in prossimità di due Hotel per turisti, posti ai due lati del vicolo d'accesso alla kasbha. Parcheggiate altrove: qui troverete parcheggiatori di professione che pretenderanno un compenso per custodire l'auto.

La kasbha merita senza dubbio una visita accurata. Dalla sommità si gode di un panorama mozzafiato sulla valle e sulle alture verso nord-ovest, in direzione di Telouet. Alcune famiglie di Berberi abitano nelle dimore più basse, vicino ai giardini; non amano essere fotografati; evitate, e rispettate la privacy di queste persone, costrette loro malgrado a sorbirsi centinaia di sguardi curiosi ogni giorno. I torrioni della porta meridionale, restaurati in occasione del film "Gesù di Nazareth", hanno parti in carton gesso, ma buona parte della struttura è originale. In alcune case sono state adibite piccole botteghe di oggettistica per turisti. I giardini, situati a sud della fortezza, sono in degrado, ma nascondono meravigliosi scorci naturalistici. La parte sommitale della kasbha, la più antica, è totalmente in rovina: attenzione ai massi pericolanti.

Telouet è un paese anonimo, dominato però da una kasbha imponente, di particolare struttura architettonica: è un complesso fortificato, con torri imponenti, con tetti in tegole di colore verde smeraldo. Si trattava di una residenza reale, in tempi passati. La visita è subordinata alla presenza all'ingresso del guardiano governativo, che possiede le chiavi dei cancelli. Dai tetti splendida vista sulla valle che porta al Tiz 'n Tika, verso Marrakech. Splendidi saloni con stucchi e gessi finemente lavorati. Soffittature cesellate e pavimenti in marmo bianco. Vale una visita; nonstante l'abbandono in cui versa, la kasbha (che poi kasbha non è!) dà ancora l'idea dei fasti regali che in essa conteneva. Il villaggio vecchio, posto a ridosso delle mura del palazzo, è ormai abbandonato, ed è luogo di gioco per i bimbi della città nuova, distante un km. Nella città nuova è possibile pasteggiare in diversi ristorantini, alcuni anche invitanti. Negozietti di alimentari. Non ricordo se vi fosse una stazione di servizio. Nessun posto di polizia nell'agosto '99.

Gole del Dades Da Ouarzazate una strada asfaltata assai stretta conduce alla volta di Thinerir, la cosiddetta "via delle mille Kasbha", descritta in ogni guida edita... Boulmane, centro all'imbocco della vallata del torrente Dades, è zeppa di hotels e pensioncine di tutti i tipi. Vi sorge anche un camping turistico. Consiglio di imboccare la valle e pernottare in uno degli alberghetti a lato della strada, meno frequentati e decisamente più accoglienti.

La terra delle montagne circostanti è rosso porpora, e la polvere che si deposita sui veicoli è anch'essa rossa. Il paesaggio è splendido. Salendo oltre l'asfalto, in direzione di Imilchil, il paesaggio diviene meraviglioso, quasi in stile Andino. Bivio importante per le Valli del Todra a destra. Per Imilchil, o Kenitrha si procede lungo l'asse principale. Svoltando per Todra si segue il fondo di un torrente. Pista dura, ciottolosa, in certi tratti assente. Valico importante, ad un'altitudine di circa 2000 metri. Nomadi con greggi nelle spianate ai lati della valle. Insediamenti trogloditi nelle caverne sulle pendici dei Jebels, alcuni ancora abitati nella stagione estiva. Alcune caverne presentano muri a secco a protezione dell'entrata. Si distinguono i segni della fuliggine dei fuochi sulle pareti a picco sul fiume.

Scendendo verso Tinherir s'incontra il villaggio di Tamtattouche, preannunciato da una miriade di false piste, sentieri che si perdono nel nulla, falsi cartelli indicatori: tentativi dei bambini del luogo per disorientare i viaggiatori allo scopo di farsi assoldare come guide. Ma non c'è problema: basta continuare a scendere lungo la valle per essere in giusta direzione! La Valle del Todra è impervia, anche se meno impressionante delle gole del Dades. Al termine della valle, oltre una muraglia di granito che chiude ai due lati la pista, un piccolo alberghetto sorge sulla riva del torrente, nei pressi di un guado. Una spianata, posta a qualche decina di metri dala costruzione, è parcheggio per le centinaia di autobus che qui portano i clienti delle Agenzie Europee. Attenzione: se intendete compiere il tragitto inverso sappiate che entrando da Todra dovrete pagare un ticket d'ingresso al Parco. Da Boulmane l'accesso è libero. Itinerario specifico con punti gps sul sito Sahara El Kebira.

Pista Ait Ben Haddou-Telouet (38 Km, Marocco) Avvicinamento. Strada statale Ouarzazate-Marrakech. Provenendo da Ouarzazate dopo circa 30 chilometri troviamo il bivio sulla destra per Ait Ben Haddou, ben segnalato da un cartello bianco. Dal bivio al paese 10 chilometri. Ad Ait Benhaddou procedere diritto lasciando la kasbha sulla destra. Dopo circa 4 chilometri la strada scavalca un piccolo oued su un ponte in cemento di recente costruzione. Circa 2 chilometri più a monte termina l'asfalto. Si scende nel oued che fin'ora abbiamo lasciato alla nostra sinistra. Guado in prossimità di un ponte dell'acquedotto. Salita con piccoli tornanti ma il fondo è buono. Attenzione: è possibile vedere scoiattoili di montagna: la zona ne è zeppa! Spesso vedrete kasbhe meravigliose, cicogne ed aironi. Telouet. Splendido palazzo reale dai tetti verdi sulla sinistra (Si può visitare e vale la pena).

Proprio di fronte alla deviazione per il palazzo c'è un ristorantino, in cima ad una breve e larga scalinata. Si mangia veramente bene e spendendo pochissimo; incredibile: hanno la minerale gassata!!!

Pista Boulmane-Tinherir (80 Km, Marocco) Avvicinamento: Statale da Ouarzazate a Tinherir. A Boulmane svoltare a sxt (provenendo da Ouarzazate) verso le Gorges du Dade. Asfalto attraverso montagne rossastre e kasbhe bellissime. Tamtattoutche, paese berbero popolato da bambini feroci e pronti a tutto per farsi assoldare come guide! Occhio alle pietre nei finestrini! Se andate piano rischiate meno, perché temono che scendiate e li agguantiate! Prudenza.Si scende tra le case, sempre verso valle. Oltre il paese non ci sono più bivii fino a Tinehrir: la pista scende sassosa e ripida lungo i canyons delle Gorges du Todra. 17 chilometri di mulattiera e poi un doppio guado per arrivare al Ristorante all'imbocco delle gole. Si mangia bene anche qui. Due campings a sinistra lungo la strada quasi al termine della strada, verso Tinherir.

Pista Tegounite-Erg Debaia-Mahamid (145 Km, Marocco) Avvicinamento: Statale Zagora-Mahamid. 7 km prima del paese di Tegounite sulla destra un cartello di colore giallo indica un bivacco permanente: BIVOUAC AIT ISSFOUL. Seguendo la direzione indicata in 2 chilometri arrivate in un'oasi meravigliosa. La struttura sovrasta una kasbha incastonata tra palme e dune dorate. Il silenzio è rotto solo dal canto degli uccelli e dalle risate dei bambini che si tuffano nella piscinetta del Bivouac. L'accesso allo spiazzo è attraverso una serie di piccole e facili dunette. Non occorre sgonfiare i pneumatici. Chiedete di Boubker Ikhlaf, un ragazzo estremamente gentile che lavora nel campo. All'occorrenza potrà farvi anche da guida fino a Debaia dietro un modico compenso. Nella struttura trovate bibite e spuntini (Brochette spettacolari!!!) (Pubblicato il 20 gennaio 2004) - Letture Totali 195 volte - Torna indietro



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