Marocco

Viaggi: cosa vedere tra mare, città, parchi...

 Da non perdere in Marocco: mare, nudismo, citt?, parchi, artigianato

Da non perdere (sintesi)
Il Marocco offre infinite opportunità di scelta considerata la molteplicità dell'offerta. Ad ogni modo, se andate in Marocco per la prima volta, le mete d'obbligo sono costituite dalle quattro città imperiali (Rabat, Meknes, Fes, Marrakech) a cui eventualmente aggiungere un'escursione al sud, nella regione delle kasbe e degli ksour (da Rissani alle dune di Merzouga, a Erdouf per risalire lungo le gole del Todra e quelle ancor più tortuose del Dades e puntare poi su Ouarzazate). Chi cerca stupendi ambienti naturali potrà dirigersi verso le zone montane dell'Atlante oppure verso la regione presahariana (oasi berbere di Tissint e Mghimina, le città di Tata e Akka, l'oasi di Assa a e il famoso mercato dei cammelli di Guelmin). Gli amanti del sole e del relax potranno approfittare del sole e delle spiagge della costa (Agadir o Essaouira) mentre coloro che amano fare shopping non avranno che l'imbarazzo della scelta vista la ricchezza e la varietà dell'artigianato marocchino.

Da non perdere (dettagli)
Il Sahara.
Erg Chebbi. La maggior parte delle pubblicazioni riferisce che l'erg Chebbi è l'unico erg che si trova in Marocco. È falso. Le formazioni dunarie più elevate si trovano nei pressi dell'abitato di Merzouga, quasi ai margini orientali dell'Erg. Numerosi villaggi si susseguono lungo la pista tra Erfoud e Merzouga, ed anche oltre Merzouga, verso Taouz, al confine con l'Algeria. Consiglio di procedere oltre Merzouga e circumnavigare l'Erg almeno fino a M'fis, per godere dei silenzi dell'erg lontano dalle centinaia di turisti che ogni giorno affollano le dune intorno a Merzouga. Bel chott tra Merzouga e Taouz. La famosa Valle dei fossili è la regione che si estende sulla sinistra della rotabile che da Erfoud porta all'Erg Chebbi. L'hammada che vi troverete a percorrere è un fondo marino del Cretaceo. Gli indigeni la sfruttano per vendere ai turisti dei manufatti litici conteneti fossili. Alcuni di questi oggetti sono di pregevole fattura e costano una sciocchezza (fate caso al bancone della Reception dell'Hotel Tafilalet di Erfoud: è un unico blocco litico con centinaia di fossili del Cretaceo...). Diverse capanne, lungo la strada ed all'interno dell'hammada, non sono che le botteghe di questi artigiani dei fossili. Andate a visitarle. Vi offriranno un buon tè e troverete begli oggetti. Se si ha ancora tempo a disposizione, è assolutamente da non perdere la discesa a Tata ed Akka, oasi di etnia Berbera di stupefacente bellezza. Laghi ad ovest di Akka. Paesaggi paragonabili alle oasi Tunisine di Tamerza e Chebika. Telouet La valle che unisce Ait ben Haddou a Telouet è meravigliosa: un susseguirsi continuo di giardini, kasbhe, piscine naturali, distese di giunchi, boschetti di tamerici. Il tutto incassato in gole strapiombanti di arenaria rossa, dominate da tozzi rilievi tabulari. Paesaggio selvaggio e splendido. La pista è abbastanza impegnativa, ma percorribile con tranquilllità in circa tre ore. Rimando alle note pubblicate su Sahara El Kebira per l'itinerario gps. Gole del Dades La terra delle montagne circostanti è rosso porpora, e la polvere che si deposita sui veicoli è anch'essa rossa. Il paesaggio è splendido. Salendo oltre l'asfalto, in direzione di Imilchil, il paesaggio diviene meraviglioso, quasi in stile Andino.

Le città imperiali, Fes sopra tutte.
Fes, forse la più bella delle Città imperiali merita sicuramente una sosta di un paio di giorni. A differenza di Marrakech essa conserva inalterate le sue caratteristiche culturali. A proposito dell'"assedio" dei procacciatori d'affari devo dire che Fes ne sembra immune: ho percorso la medina di Fes El Bali e di Fes El Jedid in lungo ed in largo e nessuno mi ha minimamente infastidito, anzi: tutte le persone con le quali ho avuto contatti si sono mostrate gentilissime e cordiali. Consiglio la visita dell'esposizione del Mastro dei Portali, artista dell'ottone. Diverse scuole coraniche sono aperte alle visite: sono luoghi affascinanti. Il quartiere dei conciatori è ormai famoso nel mondo, e gli articoli in vendita sono di ottima qualità e minimo costo. Una breve gita sulla strada panoramica vi consentirà di avere una visione dall'alto delle medine, con i monti della regione di Taza da sfondo: un quadro mozzafiato. Oltre Fes, alla volta di Taza, antico caposaldo del Riff, la strada porta a Oujda e poi Taza in circa 150 chilometri (da Fes). A circa mezza via, nei pressi di un immenso bacino artificiale si diparte sulla destra la deviazione per Friouato. Questo Parco Statale ad un primo approccio non appaga: la strada sale attraverso boschi di conifere abbastanza anonimi, specialmente per un viaggiatore proveniente da paesi boscosi come il Nord Italia e l'Europa in genere. Ma poco dopo la vista si ritrova a spaziare in un altopiano stupefacente, verdissimo in inverno, stepposo in estate, punteggiato di rare capanne in fango e paglia, a tetto piatto, di fattura quasi Nepalese. Tutt'intorno una corona di alte vette, per cinque mesi l'anno incappucciate di neve. E poi le gole strette e vertiginose, giù, verso Taza. Nei pressi la Caverna di Friouato, grande antro con volta crollata, visitabile per poche migliaia di lire. Variante: da Fes potete proseguire alla volta di Ifrane. Poco oltre l'abitato di Ifrane, superato l'aeroporto visibile in lontananza sulla destra, la statale per Midelt sale verso una zona boscosa. Siamo alle pendici della Regione dei Cedri. Dopo pochi tornanti un enorme cartello turistico indica, sulla destra, una diramazione verso la Foresta di Cedri, per me una delle più belle esperienze marocchine. Taza. Oggi è un tranquillo borgo di case bianche, suddiviso in due distinte parti, bassa (nuova) ed alta (antica). Ogni sera, nel centro della città nuova, un piccolo ma coloratissimo mercato anima le vie. Ristorantini ad uso dei locali si aprono nei vicoli ed ogni genere di mercanzie viene esposto lungo i marciapiedi. Nell'inverno 97 mia moglie ed io eravamo gli unici occidentali in tutta la città, ma abbiamo girovagato fino a notte in vicoli e stradine, abbiamo cenato in un ristorante zeppo di locali (ovviamente tutti di sesso maschile) ed ancora abbiamo visitato il mercato. Il tutto senza il minimo problema. La gente di Taza, almeno per quanto riguarda la mia personale esperienza, è assolutamente ospitale.

Da non perdere la kasbah di Ait-Beaddou. Un itinerario. Con una macchina in 15 giorni puoi visitare le città imperiali e scendere poi nel sud in senso orario. Fra le città Fes merita un paio di giorni. Scendi poi nel sud e nel deserto fino a Erfoud, Rissani. Passa poi nelle valli di Todra (favolose al tramonto) e del Dades. dirigiti a Zagora ed arriva a Marrakesh. Non mancare Essaouria e torna a Casablanca. Preferire Essaouira alla più nota Agadir poichè quest'ultima è troppo turistica. La scelta non ti deluderà anche se farai una certa fatica a trovare un albergo. C'è uno splendido Atlantico e una spiaggia di sabbia finissima. L'aria di Essaouira è davvero speciale, una nuova dimensione del Marocco. La Medina è piccola ma bellissima e abbastanza ordinata. L'alba sul mare tra gabbiani e altri uccelli acquatici è uno spettacolo che ripaga una sveglia crudele. Se hai più giorni da Ouarzazate (ci sono anche le camminate fra le montagne) vai verso sud-ovest nelle oasi e poi Tafraoute, ecc. Le alture oltre Azrou e Ifrane. Qui, abbandonando la rotabile per Midelt o Kenitrha, ci si può addentrare nella Foresta dei Cedri. Nella foresta ci si può buttare attraverso brevi piste, solitamente utilizzate dai taglialegna. Se li si incontra, a bordo dei loro scassatissimi camion Berliet, è una festa di chiacchiere gestuali. L’invito alle loro baracche nel cuore della foresta è abituale. La stessa ospitalità la si ritrova presso i nomadi accampati sul grande altipiano con le loro greggi. E’ un luogo splendido, mite in estate e proibitivo in inverno a causa dell’alta quota e della neve abbondante.Grande bacino di Er Rachidia, che segna in pratica l'inizio della piana desertica che conduce al confine Algerino. Oltre la diga, che domina alla sinistra della strada, il fiume Ziz s'incunea in una gola dirupata e stretta, che offre meravigliosi spunti paesaggistici. Lungo il corso del fiume, tamerici e canneti fanno da cornice a piccoli laghetti e stagni con le bastionate di roccia strapiombanti sullo sfondo.


Si può perdere
Meknes: è sicuramente la meno interessante tra le città imperiali. A pochi chilometri, l'antica città romana di Volubilis meritainvece una visita.
A Chechaouen la strada percorre un'ampia vallata: il paese s'intravede sulla sinistra, arroccato sulle pendici della montagna. A differenza di quanto cita l'EDT non merita una deviazione: è un agglomerato urbano caotico e non vi si può posteggiare se non con l'aiuto dei solerti posteggiatori. L'artigianato è ad uso del turismo di massa e le strutture ricettive, nonostante l'apparenza sontuosa, lasciano assai a desiderare ed i costi sono elevati. Inoltre la presenza di spacciatori di kif ed altre droghe è a dir poco assillante.
Grande bacino di Er Rachidia. In questa zona incontrerete il Tunnel del Legionario, che altro non è che una piccola galleria scavata a mano dalle truppe della Legione durante l'occupazione Francese. È attraversata dalla carrozzabile Midelt-Er Rachidia, quindi si è obbligati a transitarvi, ma non è certo un luogo che suscita emozioni; nelle nostre Alpi decine di gallerie decisamente più impressionanti sono state scavate dagli Alpini nell'ambito dei lavori di fortificazione a cavallo dei due conflitti mondiali.
La Polaris segnala siti rupestri nelle vicinanze di Taouz. Visitarli è quasi impossibile: al vostro ingresso in paese verrete letteralmente assaliti da decine di ragazzi che vi faranno passare la voglia di fermarvi. I militari del posto di confine non sono dei più socievoli. Ma forse voi avrete più fortuna di me.
Rissani. Descritta sulle Guide come un luogo fondamentale, da non perdere, io l'ho visitata tre volte, e tre volte sono letteralmente fuggito inseguito da stuoli di motorini e biciclette di "guide" di un'insistenza sconcertante. La piazza mercatale è materialmente inavvicinabile a causa di questa abitudine dei locali, abitudine peraltro alimentata dalla massa di turisti dei tour organizzati, facilmente raggirabili e di facile portafoglio, che qui calano a migliaia... (Pubblicato il 20 gennaio 2004)

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