La terra dei bei cavalli
La terra dei bei cavalli, emozioni in Cappadocia, di Federica Giuliani

Sito o fonte Web: traveltotaste.wordpress.com
Gli alti monti incombono sui di lei protettivi ormai da millenni e la luce accecante del sole la rende tanto bella da togliere il fiato ad ogni visita.
Si pensa che il nome Cappadocia derivi dalla parola Katpadukya, terra dei bei cavalli. I suoi cavalli, infatti, sono famosi per essere stati offerti in dono al Re d’Assiria, Sardanapalo a Dario e Serse di Persia.
Questo territorio anatolico offre uno spettacolo unico al mondo: milioni di anni fa l’eruzione dei cinque vulcani circostanti ha riempito di magma le depressioni che si erano formate nella zona creando, con l’andare del tempo, un unico altopiano.
Il minerale che componeva il magma non era tuttavia molto resistente e, perciò, la continua erosione dell’acqua e del vento hanno generato questa zona fiabesca.
Tornare qui è sempre una festa, dopo tanti anni gli amici sono tanti e non possiamo certo esimerci dal passare a trovarli.
Sarà l’altitudine (l’altipiano è tutto intorno ai 1000 mt sldm) ma qui l’aria è tersa, il clima sempre piacevole, sole caldo ma costantemente ventilato; mentre la sera l’escursione termica si fa sentire.
Le cose da fare e visitare sono molteplici; le città sotterranee i cui stretti cunicoli sprofondano fino a sette piani sottoterra, l’Open Air Museum di Goreme (dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO), Avanos, il piccolo paese dove producono meravigliose terrecotte utilizzando l’argilla del fiume che l’attraversa.
Un volo in mongolfiera è un’esperienza entusiasmante: decollare quando il sole ancora non è sorto, sentire solo il rumore del bruciatore a gas che immette aria calda nel pallone, scendere dolcemente nelle valli ed ammirare i colori del tufo che si infiammano con i primi raggi di sole.
E’ vero, tante sono le cose da fare qui ma una di quelle che preferisco è rimanere seduta davanti al negozio dell’amico Faruk, nella piazza di Uçhisar, a guardare la gente che passa.
Tante persone ho incontrato qui, tante storie ho sentito; esperienze di viaggio, di vita. Con qualcuno sono rimasta in contatto, con altri è nata una forte amicizia, perché in questo luogo magico tutto può accadere.
All’ora di pranzo, poi, può capitare che qualcuno prepari il Sas Tava, un piatto da gustare sempre in compagnia.
Piatto tipico della Cappadocia:Â Sas Tava
ingredienti per 4 persone: 400 gr sottofiletto di manzo, zafferano in pistilli, 2 cipolle, peperoncino, 2 carote, peperoni lunghi verdi, 4 zucchine, 2 pomodori.
Il Tava e una pentola rotonda, piatta in ferro. Simile alla pentola per la paella.
Tagliare tutti gli ingredienti il pezzi piuttosto piccoli.
Scaldare la pentola con dell’olio di oliva, far soffriggere lo zafferano ed il peperoncino. Aggiungere le cipolla, tutte le verdure e, alla fine, i pezzi di carne. Salare e portare a cottura mescolando frequentemente.
Servire caldo con del pane o del riso bollito. (Pubblicato il 08 luglio 2011) -
Letture Totali 58 volte - Torna indietro
Pagine correlate...




Questo contributo e' frutto di un invio esterno a Viaggiatorionline.com. Se sei certo che esso violi le regole del Diritto d'Autore o della Proprieta' Intellettuale ti preghiamo di avvisarci immediatamente utilizzando i Commenti, aggiungendo poi Abuso e motivazione. Grazie