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Un giorno a Napoli

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Un giorno a Napoli, di carmelina per www.7mates.com

Un giorno a Napoli

Sito o fonte Web: www.7mates.com Siamo in vacanza nella spendida Sorrento ma non possiamo perderci una visita, anche se di un sol giorno, nel “paese do sole”. Prendiamo la Circumvesuviana che ci accompagna da Sorrento a Napoli Piazza Garibaldi dove cominciamo il nostro tour.

Saliamo su un taxi e ci facciamo accompagnare fino a Piazza del Municipio dove visitiamo il maestoso Castel Captano o Maschio Angioino, il castello che fu costruito verso la fine del Duecento (1279) al tempo della dominazione angioina della città. Un secolo e mezzo più tardi venne ricostruito quasi completamente dagli Aragonesi che, nel frattempo, si erano sostituiti agli Angioini nel Regno di Napoli. Lasciamo questo castello per dirigerci alla volta di un altro, il Castel dell’Ovo che dopo il Castel Capuano è il più antico della città di Napoli ed è uno degli elementi che spiccano maggiormente nel celebre panorama del Golfo.

Il suo nome è legato ad una delle più fantasiose leggende napoletane, di origine medioevale, secondo la quale Virgilio, il grande poeta latino, vi avrebbe nascosto all'interno di una gabbia un uovo incantato chiuso in una gabbia. Il luogo ove era conservato l'uovo, fu chiuso da pesanti serrature e tenuto segreto poiché da "quell'ovo pendevano tutti li facti e la fortuna del Castel Marino". Si cominciò a credere che finché l’uovo non si fosse rotto città e castello sarebbero stati protetti da ogni tipo di calamità, ma se qualcosa fosse accaduto all'uovo, guai a Napoli ed ai napoletani!La legenda ha tenuto per secoli, ed il castello non ha mai avuto altro nome.

Il Castel dell'Ovo sorge imponente sull'isolotto roccioso di Megaride, costituito da due faraglioni uniti tra di loro da un grande arco naturale. Sotto il Castello, si adagia il Borgo Marinaro ed il suo porticciolo, con le basse casette, i ristoranti ed capannoni per le imbarcazioni. Un breve ponte congiunge l'isolotto a via Partenope, che porta il nome della leggendaria sirena della città di Napoli: è una delle strade più belle, da cui lo sguardo può abbracciare l'intero arco del Golfo. Al suo posto, fino alla fine dell’Ottocento, vi era un lungo banco di tufo emergente dal mare chiamato Chiatamone, di cui ora resta l’omonima strada.

Continuiamo a passeggiare per il bellissimo lungomare e ci fermiamo in una tipica pizzeria dove gustiamo la vera pizza napoletana, buonissima e inimitabile! Sazi e soddisfatti ci incamminiamo alla volta di Piazza Plebiscito, la piazza più grande e più nota di Napoli.

La piazza è ben delineata nei suoi spazi da quattro costruzioni: la chiesa di San Francesco di Paola, il Palazzo Reale, il Palazzo Salerno ed il Palazzo della Foresteria. Al centro della piazza sono collocate due statue equestri di Antonio Canova, raffiguranti Ferdinando I e Carlo III di Borbone. Ci fermiamo per un caffè allo storico “Caffè Gambrinus” dove in passato accolse famosi personaggi come D’Annunzio, Di Giacomo, Bovio.

Proseguiamo l’ungo l’affollata Via Roma con i suoi numerosi negozi e facciamo una breve sosta nella Galleria Umberto I costruita intorno al 1890 che divenne tra fine '800 e inizio '900 il centro artistico e mondano della città (vi si trovava il celebre salone Margherita, che ospitò i maggiori artisti del varietà). Dopo una fase di decadenza nel periodo tra le due guerre, oggi è un ampio ed elegante salotto cittadino, con bei negozi, ritrovi ed uffici: sicuramente uno dei principali gioielli della città, che completa una zona già ricca di monumenti, strade e piazze importanti.

Continuiamo sempre per via Roma e arriviamo a Piazza Carità; diamo uno sguardo alla cartina ma... hiedere è meglio, soprattutto per il calore e la simpatia dei napoletani con il loro inconfondibile accento!Ci dirigiamo verso piazza del Gesù, una delle piazze-simbolo del centro storico di Napoli, attraversata dalla celebre via di Spaccanapoli (così detta perché, vista dall'alto, sembra dividere in due la città), e caratterizzata da monumenti tra i più celebri della città: le chiese di Santa Chiara e del Gesù Nuovo, e la guglia dell'Immacolata.

Lungo Via San Biagio dei Librai, meglio conosciuta come Spaccanapoli, ci divertiamo ad osservare le numerose bancarelle e negozietti di artigianato e non possiamo resistere alla tentazione di mangiare la famosa sfogliatella di Scaturchio, famosissima pasticceria, dopo una sosta alla Chiesa di San Domenico Maggiore. Ci ritroviamo infine al Duomo di Napoli sulla via che da esso prende il nome e che fu edificato nel 1200 per volere di Carlo I D’Angiò e dove troviamo la Cappella del Tesoro di San Gennaro, il santo patrono di Napoli.

Ci rendiamo conto che ormai si è fatta sera e che di chilometri ne abbiamo percorsi davvero tanti, consapevoli del fatto che in questa bellissima città ci sono troppe cose belle da visitare e quindi, mesti, ci dirigiamo verso la stazione della Circumvesuviana ma con la promessa di ritornare qui almeno per una settimana! (Pubblicato il 06 maggio 2011) - Letture Totali 65 volte - Torna indietro



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