Il cielo di maiolica blu
Viaggio nella Turchia dell'est, di Federica Giuliani - Inviato il 16 aprile 2010 da traveltotaste.

Sito o fonte Web: traveltotaste.wordpress.com
“In Turchia? Di nuovo? Ma cosa ci andate a fare?”
Questo è quello che ci chiede la gente quando diciamo che quest’anno, per la settima volta, andremo in Turchia.
Per chi non conosce questo paese è difficile comprendere molte cose. E’ difficile immaginare quanta storia ci sia da vedere e quanta ce ne sia nel sottosuolo, ancora da scoprire; è difficile immaginare quanto sia affascinante osservare un artigiano lavorare con perizia nella sua bottega realizzando oggetti di vario genere e di rara bellezza; è difficile riuscire ad apprezzare solo con la fantasia i colori ed i sapori dell’eccellente cucina ottomana; è difficile visualizzare paesaggi sempre diversi di zona in zona e che non annoiano mai; impossibile, però, è comprendere quanto sia meravigliosa la popolazione.
Ed è di questo in particolare che voglio raccontare, perché dei luoghi da visitare si può leggere su qualsiasi guida turistica.
Viaggiando in fuoristrada con la tenda sul tetto ogni sera si ha il problema sul dove dormire; i campeggi non sono frequenti nelle zone non turistiche ma abbiamo imparato che qui basta chiedere, di certo qualcuno verrĂ in tuo aiuto.
Come è successo nel parco ornitologico sul lago dopo Bandirma; ci avviciniamo un po’ timorosi per chiedere se possiamo aprire le tende nel parcheggio ed il custode senza alcun indugio apre la sbarra e ci fa accomodare all’interno del parco: attorno a noi solo alberi, uccelli e stelle.
E cosa dire delle persone che, sulle montagne tra Sivas ed Erzurum, ci hanno fatto campeggiare in un grande complesso termale? A gesti abbiamo chiesto, a gesti hanno risposto e, con molta riservatezza, sono venuti tutti a vedere grazie a quale magia riuscissimo a dormire sul tetto della macchina!
Il viaggio prosegue inesorabilmente verso est ed arriviamo alle pendici del mitico Monte Ararat. Ci fermiamo nel primo campeggio che incontriamo sotto il palazzo di Ishak Pasa e veniamo accolti da un festante popolo curdo che non sembrava aspettare altri che noi.
I bambini ci girano intorno curiosi invitando subito le mie nipotine ad unirsi ai loro giochi; gli adulti, che parlano un po’ d’inglese, sulle prime sono un po’ più timidi ma appena rivolgiamo loro un semplice sorriso cominciano con un mille domande: come ti chiami, da dove vieni, che lavoro fai, è la prima volta che vieni in Turchia.
Poi proseguono raccontandoti di loro: una ragazza dal bel viso con i capelli coperti dal velo mi dice di essere una studentessa universitaria alla Facoltà di Medicina a Trabzon, mi racconta di quanto sia bella quella città e che devo assolutamente vederla….magari la prossima volta, rispondo io. Perché sicuramente tornerò. continua "Il cielo di maiolica blu" (Pubblicato il 16 aprile 2010) -
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