Home Destinazioni Destinazioni Oceania Oceania Australia Australia Australia: Genti d'Australia Genti d'Australia

Genti d'Australia

Racconti e Articoli di Viaggio

Racconto sugli Aborigeni e le Genti di Australia, tratto da "Australiando" di Claudio Montalti. - Inviato il 12 gennaio 2004 da Claudio Montalti.

Genti d'Australia

Sito o fonte Web: www.claudiomontalti.net Quando sono entrato nella Biblioteca di Alice Spring e, ho fatto la mia richiesta, la bibliotecaria, una signora anziana e dritta come un fuso, dalla pettinatura e i modi severi, mi ha fissato senza cortesia.

"Vorrei tutto quello che avete sugli aborigeni" ho ripetuto senza abbassare minimamente gli occhi.

A poche decine di metri dalle più squallide realtà del Todd, sorridenti aborigeni lavoravano e cantavano in un grande parco trasformato in un'area dove era fedelmente riprodotta la vita aborigena, dalla preparazione del cibo alle abitazioni, dalla caccia col boomerang alle Songline, dai festosi corroboree al suono dei didgeridoo alla manifattura di utensili, all'arte. Non mi ci raccapezzavo più.

Avevo stabilito un contatto con la cultura delle Genti nel Centro Culturale Anangu, ai piedi di Uluru. Video, dipinti, sculture, tabelle informative e melodie, una serie di tz, tk e di vocali che mi avevano ricordato i suoni musicali della mia lingua madre, mi hanno illuminato sulla storia del Territorio raccontata dal punto di vista aborigeno. Gli Anangu hanno una conoscenza ancestrale dei delicati equilibri che regolano la vita nel deserto, un rapporto quasi simbiotico.

Ogni singolo componente della flora e della fauna occupa un importantissimo ed indispensabile ruolo nella vita tribale. Era stata per commovente e anche affascinante la delicatezza con la quale descrivevano, rappresentavano e imitavano il piccolo ragno del deserto, la cui opera produce una proteina indispensabile alla sopravvivenza di alcuni piccoli rettili, e via dicendo. Tutti gli aborigeni hanno un rapporto speciale con il Tutto, come lo chiamano.

Una ranger Anangu ci aveva descritto l’area che abbracciava il parco di Uluru come un enorme campo di battaglia in cui il proliferare incontrollato del coniglio selvatico distrugge la tenera vegetazione e apre gli spazi all’avanzata di enormi distese di inutile e arido spinnifex, mettendo in pericolo la sopravvivenza a decine e decine di specie animali, già indebolite a ritmi insostenibili dalla ferocia del gatto selvatico che caccia per divertimento.

"Passeranno centinaia di anni prima di riuscire a condurre il solo impatto di questi due distruttori dei Territori a proporzioni accettabili, se prima il grande Red Centre non si sarà trasformato in un’unica distesa di spinnifex disseminata di milioni di scheletri. La speranza di lasciare tutto questo alle generazioni future è ormai attaccata a un filo" aveva concluso la sua relazione.

Queste ultime parole mi avevano toccato profondamente e avevo incominciato a vedere con occhi e animo completamente diversi l’arte aborigena: da colori, forme e parole eruttava lo stesso dolore e la stessa disperazione di una madre che vede lentamente morire l’unico figlio. La mia conclusione è stata, ed è, però un'altra: dove sta andando il nostro mondo se la Natura dell'Uluru National Park - che a me sembro bellissima e intatta - è sull’orlo di una crisi irreversibile? Credevo di essere informato e invece la realtà era stata molto dura e cruda.

Volevo saperne di più, volevo capire e non volevo che il mio giudizio e il mio, magari giustificato, disprezzo mi portasse a conclusioni generali del tutto errate, soddisfare la curiosità che nasceva dal netto contrasto tra ciò che avevo visto con i miei occhi e quello che avevo letto e avvertito a Uluru. Le indorate immagini turistiche e la propaganda a favore delle Genti era diventata improvvisamente vuota e volevo assolutamente avventurarmi sotto la superficie di una piaga sociale che lo stesso comportamento ostile della bibliotecaria risaltava. Dietro alle lenti dalla montatura di plastica, i suoi occhi hanno continuato a soppesarmi.

"Non abbiamo molto" le ho fatto ripetere due volte anche a lei.

"Non importa, è solo per farmi un’idea. Mi dia tutto quello che ha… per favore…"

La signora ha voluto conoscere i miei dati e poi mi ha fatto accomodare dietro a un tavolo. Era una bella biblioteca,e sul tavolo per la consultazione avevo a disposizione una tastiera e un computer, un barattolo con penne e matite e una risma ordinata di fogli bianchi da dattilografia per prendere appunti. Non ho dovuto aspettare molto, ma non era poi così poco il materiale da consultare che la signora mi ha recapitato personalmente al tavolo. Mi sono messo al lavoro. continua "Varanasi: la città santa degli induisti"

Ti piace lo stile di questo autore? CLICCA per acquistare una copia autografata di un suo libro, oppure per seguirne la carriera di scrittore. (Pubblicato il 12 gennaio 2004) - Letture Totali 75 volte - Torna indietro



Ti è stato utile (ti è piaciuto) questo contributo? Votalo!

Pagine correlate...


Australia: tutti gli articoli/racconti Australia: tutti gli articoli/racconti
Cosa sto facendo? Cammino Cosa sto facendo? Cammino. Comincia nel deserto australiano questa storia. Tra grandi monoliti che spuntano dal nulla...
Invia ad un amico Invia ad un amico Condividi Cosa sto facendo? Cammino su Twitter
South Australia e Uluru South Australia e Uluru. Report dall'Australia più vera, il centro rosso di Uluru e Kings Canyon, di Diana Atlante ...
Invia ad un amico Invia ad un amico Condividi South Australia e Uluru su Twitter
Viaggiare Downunder Viaggiare Downunder. I primi giorni in Australia, report downunder di Diana Atlante e Roberto Fiume...
Invia ad un amico Invia ad un amico Condividi Viaggiare Downunder su Twitter

EBOOK-AUSTRALIANDO.jpg

Questo contributo e' frutto di un invio esterno a Viaggiatorionline.com. Se sei certo che esso violi le regole del Diritto d'Autore o della Proprieta' Intellettuale ti preghiamo di avvisarci immediatamente utilizzando i Commenti, aggiungendo poi Abuso e motivazione. Grazie

EBOOK-AUSTRALIANDO.jpg

Registrati come Operatore Turistico

EBOOK-SANGREAL.jpg