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Dieci regole per la Tanzania

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Dieci regole per la Tanzania. Cosa fare, ma soprattutto cosa NON fare per vivere tranquilli e senza troppe ansie un viaggio in Tanzania, di Viaggiatrice Giramondo

Dieci regole per la Tanzania

Per iniziare, siete in un paese povero, e se non ne avete mai visitati uno resterete sconvolti. La gente non ha nulla, i bambini vestono con stracci, le città sono in realtà delle enormi distese di baracche costruite con materiali di qualsiasi tipo: lamiere, aste di legno, plastica... Insomma, qualsiasi incontro con la gente del posto sarà sconvolgente, disarmante... E la cosa più incredibile è che, malgrado la loro terribile povertà, in Tanzania sorridono tutti. Tutti. I bambini giocano ovunque, sorridono, cantano, parlano. E' una cosa meravigliosa, che fa piuttosto riflettere... Sembra il classico discorso banale: "vai in Africa e capisci molte cose", ma quando andrete capirete.

Il decalogo di consigli:

1- Armatevi innanzitutto di molta pazienza.

In Tanzania, come in tutta l'Africa, vige il motto pole pole, ossia "piano piano". E non è uno scherzo. Mentre all'inizio la cosa crea una piacevole sensazione di benessere e disimpegno, dopo qualche giorno si può arrivare a PERDERE LA TESTA. Sono quasi tutti lentissimi, impiegano ORE per fare qualsiasi cosa: dal servizio ai tavoli al semplice conto. In un ristorante di Arusha è capitato che ci hanno portato il conto dopo 50 minuti di attesa.... Ovviamente fate sempre tutto con il sorriso. La gente del posto è molto, molto cordiale, affabile, sorridente e simpatica. Soprattutto con gli italiani.



2- Siate molto tolleranti.

Preparatevi inoltre all'abbordaggio africano: CHIUNQUE nelle città più importanti (Dar, Arusha, Moshi, Stone Town) vorrà vendervi qualunque cosa ed offrirvi servizi di qualsiasi tipo. Siate molto tolleranti ma fermi nel rifiutare le offerte. Non siate mai prevenuti, i tanzani sono solitamente onesti.

3- Scelta Alberghi.

Ammesso che il vostro motto sia quello di risparmiare a tutti i costi, allora dovrete adattarvi subito agli standard locali... sempre che ci siano degli standard... abbiamo trovato stanze spartane ma pulitissime a 10 dollari a testa, e camere costose in condizioni a dir poco penose. Non esiste una regola, lì è tutto lasciato alla bontà dei gestori. Insomma, se siete disposti a spendere un po' di più (20/30 dollari a testa) allora potrete pensare di trovare delle stanze decorose, pulite, e più che decenti. La regola d'oro, per quanto antipatica e talvolta poco praticabile, è quella di vedere le stanze prima di accettarle. E soprattutto prima di pagare (tutti chiedono il pagamento anticipato delle camere). Guardate in che condizioni sono i letti, se ci sono zanzariere, se le lenzuola sono pulite e via dicendo.Chiedete sempre uno sconto, ve lo accorderanno quasi tutti, soprattutto se fate il gesto di andar via.

4- Comprare.

I prezzi che vi proporranno per qualsiasi articolo sono da considerarsi prezzi di partenza. Vanno più o meno dimezzati, almeno inizialmente. Contrattare con i tanzani significa gesticolare, sgranare gli occhi, alzare la voce (sempre in modo amichevole). Potete contrattare all'infinito, ma il trucco più veloce consiste nell'abbandonare la conversazione, facendo finta di rifiutare l'acquisto: sarete rincorsi e comprerete al prezzo che avete deciso voi. Ovviamente sta a voi decidere: non siate esosi, talvolta per alcuni di loro i nostri soldi sono la sola fonte di sostentamento. Tenete anche conto che per loro 1 euro (1 dollaro) equivale a mezza giornata di lavoro.

5- Diffidare.

Diffidate di chi vi si avvicina a Zanzibar ed in altre città grandi. Diffidate di chi vuole vendervi droga. Non comprate droghe a Stone Town o a Dar, potreste trovarvi la polizia alle calcagna (fanno la spia). Non andate in giro da soli di notte, o comunque non andate in giro di notte. Arusha e Dar sono città pericolose. Stone Town è un po' più affollata e turistica, ma dopo le 10 di sera uscite a vostro rischio e pericolo. Non fate gli scemi durante i safari, e seguite sempre le indicazioni della guida. Gli animali sono molto tranquilli e placidi, però son sempre animali selvatici in libertà.

Diffidate infine dei papaasi a Zanzibar, di quelli che vogliono vendervi biglietti per il traghetto da Dar a Zanzibar: cercate la bigliettera da soli.Decidete il prezzo dei taxi PRIMA di salire sulla macchina, siate pronti a dimezzare il prezzo iniziale.

6- Mangiare.

Il cibo è una cosa soggettiva. Io in Tanzania ho mangiato bene, ma soprattutto ho mangiato di tutto. L'unica cosa che mi sono risparmiato è l'acqua del rubinetto. Con le conseguenze che immaginerete. La diarrea del viaggiatore tocca a tutti, quindi rassegnatevi e mangiate!

Ovviamente state attenti, ma in modo ragionevole e non paranoico. Provate l'ugali (il piatto nazionale) servito con carne, il riso, le samosa (sono dei fagottini fritti con della carne). Deliziatevi di pesce a Zanzibar (è buonissimo). Da assaggiare: se siete sui monti Usambara o a Zanzibar troverete la fantastica STONEY TANGAWIZI, una bibita gasata allo zenzero, molto piccante e gustosa. Non si trova ad Arusha o a Moshi. Fa passare la nausea ed è buonissima.



7- Viaggiare.

Viaggiare è facile in Tanzania. Ci sono autobus, minivan, dalla-dalla... Non perdete la pazienza: i dalla-dalla partono solo se stracolmi (in un pulmino da 14 persone ne fanno entrare anche 35). Gli autobus di lusso valgono la differenza di prezzo. State attenti ai bagagli.

8- Fate un'assicurazione personale prima di partire.

Di solito non serve (meglio, no?) me se succede qualcosa e non siete assicurati siete nei guai. Chiedete sempre prima di partire se il vostro biglietto ne comprende una... Per il resto, portatevi la farmacia di viaggio (vedi Lonely Planet e medico), ed andate subito a fare il test della malaria se avvertite i sintomi dell'influenza. Gli ospedali sono molto spartani e vetusti, ma sono attrezzati adeguatamente per la malaria. Noi siamo stati all'ospedale di Lushoto. E' stata un'esperienza meravigliosa, siamo stati trattati meravigliosamente bene ed abbiamo fatto il test in dieci minuti. I dottori (forse ansiosi di mostrarsi competenti ed efficienti) ci hanno trattati benissimo.

9- Vaccinazioni.

Le vaccinazioni sono una cosa seria, ma fosse per i medici bisognerebbe farne cento. Noi abbiamo esagerato: febbre gialla, tifo, meningite, tetano, difterite, polio, epatite a e b. Troppi. Abbiamo ODIATO il Lariam. Esistono in Europa altre medicine che non si trovano ancora in Italia, come il MALARONE o la PALUDRINE, che non presentano gli effetti collaterali del Lariam. Se l'avete già provato e non vi ha fatto nulla allora OK, ma se siete in dubbio pensate ad un'alternativa: il Lariam può rovinarvi la vacanza.

10- Gran finale: Portare e non portare.

Portate poco. Pochissimo. Fate così: riempite la valigia la prima volta e poi togliete metà di quello che avete messo dentro. Insomma, camminare con 20 kg di zaino non è una bella cosa (è stato il mio errore più grande). Portate penne e quaderni per i bambini che incontrerete, non vi chiederanno soldi ma quaderni. Portatevi maglioni pesanti se andate a Ngorongoro o sulle montagne: FA UN FREDDO CANE (altro che "caldo africano"). Portate una borraccia ed un cappello, un k-way, un coltello ed un binocolo (indispensabile). (Pubblicato il 13 maggio 2017) - Letture Totali 158 volte - Torna indietro



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