Can Cau: il più bel mercato del Vietnam
Vi racconto una piccola parte del mio viaggio in Vietnam, di Thu Phuong per asiatica.com - Inviato il 02 dicembre 2019 da Nguyen THi Anh.
Sito o fonte Web: www.asiatica.com
Per un tuffo nella vita quotidiana nel montuoso Sud-Ovest del Vietnam scegliamo il mercato di Can Cau (Si Ma Cai), e per interrompere la routine del viaggio decidiamo di andarci noleggiando una moto.
Si è trattato di una buona scelta percorrere così gli 80 km dalla città di Lao Cai, guidando nella natura più diversa e rigogliosa attraverso bellissime risaie e spettacolari (peri panorami) passi montuosi, annusando odori diversissimi ma soprattutto incontrano faccia a faccia persone di diverse etnie. Tutte ci salutavano con un sorriso, i volti davvero emozionati che ricordavano le parole di Lucio Battisti “nei tuoi occhi innocenti, posso ancora ritrovare un profumo di amore puro, puro come tuo amor...”.
Il mercato si svolge su una pendenza della montagna e, visto dall’alto, appare come un giardino in perenne movimento tanto è colorato dai vestiti delle ragazze di etnia Hmong. Sebbene ci siano solo tende precarie o le piccole bancarelle, Can Cau è il mercato più grande della regione e attira i giovani dai villaggi più remoti e da sempre affascina i viaggiatori più curiosi per la sua bellezza semplice e particolarità.
Al sabato, il mercato offre – oltre ad articoli di ogni tipo – anche incontri curiosi. I popoli Hmong, Dao, Tay portano qui tutti i loro prodotti agricoli (mais, canna) e artigianali, (tessuti, liquori, manuffatti) ma è l’area del bestiame da apparire come la più affollata e animata. E’comprensibile: in questa regione il cavallo si usa quotidianamente per trasportare legnami e merci, mentre il bufalo è indispensabile nel lavoro dei campi… Il bestiame è quindi il patrimonio più prezioso di ogni famiglia, e in tanti arrivano in continuazione per partecipare alle aste e alle contrattazioni per portare a casa le bestie migliori.
Assai curiosa, e molto colorata, è l’area dei volatili. Vi si vendono usignoli, babbler, canarini... Vedo ogni vietnamita fermarsi, osservarne con attenzione i piumaggi lisci e colorati, tendere l’orecchio con attenzione per questo o quel canto. La mia attenzione non passa inosservata, così un venditore mi spiega che ogni uomo cura il proprio uccellino come un animale domestico,qui considerati amici fedeli esattamente come altrove possono esserlo i cani. Mi spiega inoltre che per loro è bellissimo essere svegliati ogni mattina dal bel canto di un uccello!
Dopo un giro dei negozietti di costumi di broccato e di gioielli d’argento, siamo capitati nelle bancarelle che somministravano cibo. L’odore era buono, e invitava a spizzicare qualcosa. Da una bancarella all’altra, abbiamo fatto l’esperienze di assaggiare tutti i piatti tradizionali, anche quelli più strani come il thang co (tipico piatto Hmong a base di organi interni di cavallo) e il men men (focaccia di mais). Non esitate di assaggiarli perché la combinazione degli ingredienti è eccellente.
Di ritorno a Lao Cai, curva dopo curva ho riassaporato ogni momento della visita del mercato, compresa la sensazione di avere vissuto qualche ora essere come sospeso in un tempo ormai passato, il tutto arricchito dai continui sorrisi, e dalle attenzioni curiosa e genuina degli Hmong: un vero peccato non capire la loro lingua… (Pubblicato il 02 dicembre 2019) -
Letture Totali 171 volte - Torna indietro
Pagine correlate...
Questo contributo e' frutto di un invio esterno a Viaggiatorionline.com. Se sei certo che esso violi le regole del Diritto d'Autore o della Proprieta' Intellettuale ti preghiamo di avvisarci immediatamente utilizzando i Commenti, aggiungendo poi Abuso e motivazione. Grazie