Notizie dall'Asia Centrale

Sito o fonte Web: www.orizzontintorno.com "Notizie dall'Asia Centrale" è nato a valle del nostro viaggio overland di sei mesi in Asia compiuto nel 2002, a coronamento di una lunga e consolidata carriera di viaggiatori indipendenti dipanatasi in oltre vent'anni (almeno per quanto riguarda chi vi scrive) per le vie di un buon mezzo Globo e più.
E' un libro un po' particolare: non è un diario di viaggio nel senso proprio del termine, ma un lungo dialogo con gli amici a casa che ci hanno seguito passo a passo in quei mesi, fatto di scambi di e-mail e di immagini. Un puzzle scritto a quattro mani, a lettere alternate; lo stesso itinerario visto dagli occhi diversi miei e di Emanuela, che raccontiamo cose differenti, viviamo esperienze parallele pur condividendo ogni istante di quei sei mesi. A volte i nostri racconti si incontrano, più spesso divergono e si allontanano, come se filtrassimo particolari completamente diversi pur estratti dallo stesso fotogramma. Gli amici rispondono e criticano, qualcuno ci mette in discussione, noi replichiamo, talvolta ci arrabbiamo (io mi arrabbio spesso!).

Il contesto è noto a molti. E' il maggio del 2002 quando ci chiudiamo alle spalle la porta della nostra casa a Milano: sono passati meno di otto mesi dagli attentati alle Torri gemelle. Alla Cina sono già state assegnate le olimpiadi di Pechino 2008 e il Paese è all’inizio della sua corsa verso la conquista economica del mondo; le truppe americane sono appena entrate in Afghanistan; in Nepal i ribelli maoisti controllano buona parte del territorio; la tensione fra India e Pakistan per il controllo del Kashmir è al suo apice ed esiste un rischio tangibile di confronto atomico fra i due Paesi; lo stesso Pakistan è alle prese con il problema dei profughi provenienti dall’Afghanistan e con l’escalation interna di attentati terroristici contro obiettivi occidentali; le ex-repubbliche sovietiche dell’Asia Centrale sono un immenso far-west di inizio millennio dove regole, leggi e frontiere sono dettate dall’interpretazione quotidiana dei funzionari, dei militari e della corrotta polizia locale.

In buona parte di questi Paesi – Nepal, India, Pakistan, Iran – il turismo è stato praticamente azzerato dagli eventi mondiali del momento.

E’ in questo palcoscenico che la sera del 3 maggio Emanuela ed io prendiamo un treno alla Stazione Centrale di Milano e partiamo in direzione Mosca.

Nell'arco di sei mesi il nostro vagabondare ci porterà dalla Transiberiana alle steppe mongole, dal deserto di Gobi alla Grande muraglia, dal Tibet al campo base dell’Everest ed alla traversata dell’Himalaya. E ancora, Nepal ed India, il Taj Mahal e la mitica Karakoram highway, la leggendaria oasi di Kashgar, la favolosa Samarcanda, le impenetrabili repubbliche dell’ex-Unione Sovietica in Asia centrale, fin giù in Iran ed in Medio Oriente, per rientrare infine in Europa attraverso il Bosforo.
Deserti, montagne, steppe infinite. Le cime più alte della Terra e le distese di sabbia più vaste del pianeta. Le grandi capitali d’Oriente, gli sperduti villaggi della Via della seta, gli accampamenti nomadi dei discendenti di Gengis Khan. E l'odore di qualche guerra che ci accompagnerà inesorabile lungo tutta la nostra rotta, costringendoci ad una difficilissima decisione.

Rientreremo a Milano, su quegli stessi binari dai quali eravamo partiti, centosessantasette giorni dopo, con alle spalle oltre trentottomila chilometri via terra e 22 Paesi attraversati. L'avventura più straordinaria (e faticosa!) della nostra carriera di viaggiatori.

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