Le mie isole
Un breve ricordo lontano delle isole di fronte a Napoli, Italia, di M.Gabriella Nicolini ( nicolini50@yahoo.fr )
In un'epoca non troppo lontana, le due isole principali di fronte al golfo di Napoli erano tributarie della fornitura d'acqua potabile. Erano i primi anni cinquanta, e sia la splendida Capri che la verdeggiante Ischia, meta da anni entrambe di viaggi sentimentali e turistici di mezzo mondo, aspettavano il rifornimento giornaliero ... che arrivava loro per mare.
Ma non di acqua di mare si trattava, bensì di acqua potabile trasportata in enormi cisterne dalle navi della Marina Militare italiana. Ricordo di aver accompagnato a volte mio padre Guido, ufficiale di marina, nei suoi viaggi sulla motonave "Sesia" che aveva proprio questo delicato incarico. E di ben più di una gita si trattava, in quelle domeniche in cui ancora il mare di Napoli non era solcato da veloci aliscafi. La motonave andava veloce (e sì, anche se adesso si dà alla velocità un altro significato .) e trasportava una quantità immensa della preziosa materia prima indispensabile alla vita delle due isole.
A quell'epoca erano frequenti anche in inverno le belle giornate, ed era una gioia poter condividere quel viaggio con mio padre, che ricordo attento alla rotta, ma anche alle mie innumerevoli domande sulle tante procedure della vita a bordo.
Da figlia di ufficiale, conoscevo certo molti aspetti di questa vita; ma quello che più mi rimane impresso ancora oggi è il sentimento del dovere compiuto, la necessità di partire ad ogni costo, anche col brutto tempo, perché il servizio da rendere era più importante delle contingenze giornaliere. E quelle isole che pian piano si stagliavano sull'orizzonte rappresentavano una meta quasi omerica, una visione improvvisa e accogliente che ripagava delle ore del viaggio e del trambusto delle onde che sbattevano sulla chiglia.
All'arrivo sulla banchina c'era gente che aspettava. I loro sorrisi erano il più cordiale benvenuto alla grande nave cisterna che non mancava quasi mai all'appuntamento. Col tempo, poi, le cose sono mutate, la nave è ormai scomparsa, eppure resta il solco tracciato dalla sua prua in qualche remoto angolo della mia memoria. (Pubblicato il 29 marzo 2005) -
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