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Da Sana’a a Tarim lungo la Via dell’Incenso

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Itinerario da Sana’a a Tarim, al Wadi Hadhramaut, lungo la Via dell’Incenso, nello Yemen, attraverso deserti, leggende e curiosità, a cura di Adriano Socchi - Inviato il 08 dicembre 2004 da Adriano Socchi.

Da Sana’a a Tarim lungo la Via dell’Incenso

Sito o fonte Web: www.adrimavi.com Subito fuori Sana’a, un nuovo posto di blocco arresta la nostra marcia per Marib. Mohamed, come il solito, tira fuori dalla propria cartellina l’ennesimo permesso rilasciato dalla polizia, ma ci accorgiamo subito che stavolta qualcosa non quadra. I permessi che fino ad ora ci avevano spalancato ogni porta non sembrano essere sufficienti. A nulla valgono le insistenze di Mohamed che, documento alla mano, discute animosamente per più di un’ora con l’ufficiale addetto al comando del check points. Siamo costretti ad aspettare sull’antistante e desolato piazzale fino alle nove, l'orario stabilito dalle autorità per scortare tutti insieme i turisti, ogni giorno, da Sana’a a Marib.



Sono solo le sei e Mohamed si sente in colpa per averci fatto alzare molto presto. Abdulah n’approfitta per concedersi altre ore di sonno. Dei bambini, che provengono da non si sa dove, visto che tutt’intorno non c’è niente, alleviano la nostra attesa semplicemente con la loro presenza. Offriamo loro dei biscotti: i maschi con meno di dieci anni e le femmine sotto i nove sono infatti esentati dal ramadan.

Alle nove in punto, ripartiamo insieme a due francesi, diretti come noi a Marib. Di tutti quei turisti prospettati dall’ufficiale nemmeno l'ombra... La scorta è composta da due piccole camionette: una ci precede e l’altra ci segue. Entrambe sono piene di militari, ma non basta perché altri due soldati salgono sul nostro fuoristrada e su quello dei francesi. Il numero di uomini impiegato per scortare solo sei turisti è significativo. Siamo, infatti, in procinto di attraversare una zona ad accesso limitato. Qui il rischio rapimenti è alto.



Il paesaggio man mano che ci allontaniamo da Sana’a diventa sempre più arido e brullo. La scarsa vegetazione contribuisce a rendere la zona desolata. La strada in ottime condizioni s’innalza fino al passo di Naqil al Farda (2.000 metri) da dove precipita verso il basso, tanto quanto saliva vertiginosamente prima. Dalla sommità del colle, vediamo stendersi, a perdita d’occhio una vasta pianura di colore giallo-marrone: là fioriva, un tempo, l’Arabia Felix della regina di Saba.

La visita a Baraqish viene saltata a causa dell’acutizzarsi degli scontri fra tribù locali e proseguiamo direttamente per Marib. Nuvole di polvere, sollevate dal vento, accolgono il nostro arrivo in questo avamposto del deserto. Per le strade non vediamo nessuna donna, ma soltanto uomini, per di più armati di kalashnikov. Nello Yemen esibire un’arma è, da parte di un uomo, l’affermazione della propria virilità. S’impara presto a dare alle armi la giusta dimensione, ma nel vederle addosso a uomini e ragazzini indistintamente avverto nell’aria un non so che d’inquietante. Nell’hotel di cui siamo ospiti i due uomini alla reception ci registrano con il fucile in spalla. Accanto alle nostre camere vediamo entrare due individui, anche loro, con il fucile in pugno. Se non fosse per la scorta, che ci segue come un'ombra persino all’interno dell’albergo, ci sarebbe davvero di che preoccuparsi.



Nel tardo pomeriggio, usciamo a visitare quel poco che ha da offrire la città. Ci dirigiamo una decina di chilometri fuori Marib. Imbocchiamo una pista che conduce alla vecchia diga ridotta ormai ad uno scempio nel senso vero della parola, poi seguendo la stessa, un po’ più a monte, incontriamo la nuova diga. Nella breve stagione delle piogge, raccoglie l’acqua sufficiente a coprire il bisogno per tutto l’anno. Anche se i raccolti restano, nonostante tutto, molto scarsi, vedere questa striscia di vegetazione verde colpisce e fa’ immaginare a come doveva essere l’Arabia Felix. Ritornati a Marib, ci aggiriamo tra le rovine del tempio del Sole e quelle del tempio della Luna. continua " Da Sana’a a Tarim lungo la Via dell’Incenso" (Pubblicato il 08 dicembre 2004) - Letture Totali 80 volte - Torna indietro



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